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Nei Purana si racconta che tutte le creature viventi discendano da Brahma, ma Brahma non ha una moglie. I suoi figli sono nati dalla sua mente. Kashyapa è il padre comune a tutti gli animali, che però hanno una madre differente, ciascuna delle quali è associata a una specie ben precisa di essere viventi: pesci, uccelli, rettili, esseri celesti, esseri del sottomondo, umani. Brahma non crea la terra o le piante, ma solo le creature “mobili” che popolano la terra.

Timi è la madre degli esseri che nuotano.

Vinata la madre degli animali che volano (ma che hanno anche gli artigli).

Kadru dà origine agli esseri che strisciano.

Surabhi è la madre degli animali che hanno gli zoccoli.

Sarama la madre degli animali con le zampe.

Surasa ha dato i natali a tutti gli animali che sono differenti.

Aditi è la madre dei deva (le divinità).

Diti la madre degli asura (gli esseri che vivono sottoterra).

Un’interpretazione affascinante è quella che mette in parallelo la creazione degli animali e della loro simbologia, con le peculiarità degli esseri umani e del loro modo di pensare. Così Aditi sarebbe la madre di coloro che si sentono “eletti”, mentre Diti sarebbe la madre di coloro che si sentono “ingannati”.  Vinata sarebbe la madre degli esseri che “afferrano”.