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Vac , la dea della parola, del discorso e del suono

Nella Brihad aranyaka Upaniśad si parla della manifestazione dell’universo.

” Il Brahman è infinito ed è infinita anche la manifestazione universale: ciò che è infinito ha origine dall’infinito. Anche traendo l’infinito dall’inifinito, l’infinito resta infinito.”

Il Prajapati, il primo uomo, ebbe due gruppi di figli: i Deva e gli Asura. I Deva chiesero la facoltà della parola, Vac (Chiamata anche Sarasvatī) e venne data loro la facoltà della recitazione. Gli Asura si resero conto che in questo modo i Deva li avrebbero superati, perciò lanciarono un maleficio sulla parola e crearono così gli insulti. Nei versi successivi il procedimento si ripete con l’odorato, l’udito e la mente. L’influsso degli Asura creai i cattivi odori, i rumori molesti e i pensieri negativi. Quando però fu la volta dell’energia vitale, che risiede nella bocca, il maleficio degli Asura fallì: si ritorse contro di loro, li schiacciò e li disperse in ogni direzione.

Brihad aranyaka Upaniśad 1.3.2 – 1.3.7