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Oggi entriamo nell’ultimo giorno di Navaratri, dedicato a Sarasvati. Sarasvati è la dea della conoscenza e delle arti (letteratura, musica, pittura, poesia) ma anche della verità, del perdono e delle nascite.
Solo attraverso la conoscenza, infatti, è possibile giungere alla liberazione dal Samsara, il ciclo della morte e delle rinascite, e arrivare all’illuminazione. Nei Rig Veda Sarasvati è un possente fiume le cui acque sono ritenute creatrici, purificanti e nutrienti, proprio come la conoscenza.

Di solito è rappresentata vestita di bianco, colore della purezza della vera conoscenza, seduta su un loto (simbolo di umiltà ma anche di regalità nel senso più alto del termine) o su un’oca selvatica ( simbolo di discernimento tra bene e male e tra etrno ed effimero).

Ha 4 braccia, che rappresentano i 4 aspetti coinvolti nell’apprendimento:

1. La mente

2. L’intelletto

3. La coscienza

4. L’ego

Le mani reggono:

1. I Veda, ossia la conoscenza universale ed eterna

2. Una mala di perle bianche che reppresenta il potere della meditazione e della spiritualità

3. Un’ampolla piena di acqua purificatrice e creatrice

4. Una vina ( lo strumento musicale dal quale discende il sitar) che rappresenta le arti

Nel nono giorno di Navaratri tutti i libri e gli strumenti vengono deposti presso le statue di Sarasvati in modo da essere venerati.