3462304138 silvia@shivaflow.it

quante_gobbe_ha_il_dromedario_411_2_600

 

Un giorno, Parvātī e Śiva stavano parlando tra di loro mentre la dea giocherellava con un pezzo di argilla. A un certo punto si rese conto di aver dato forma a un animale con un lungo collo e grandi occhi, la coda e delle gambe lunghe. L’animale aveva 5 zampe, ma a Parvātī piacque comunque. Più lo guardava, più desiderava che l’animale prendesse vita.

“Śiva, guarda che bello. Mi sento come se avessi creato un altro figlio. Puoi fare qualcosa per portarlo in vita?”

“Parvātī, la tua creazione è davvero bellissima, ma temo che avrà problemi a muoversi con quelle 5 zampe. Osserva tutte le creature intorno a te, nessuna di loro ha 5 zampe, e per una ragione ben precisa; è quasi impossibile camminare su un numero dispari di zampe.” Rispose Śiva.

“Per favore infondi vita in questa creatura, sono sicura che sarà in grado di camminare e sarà in grado di portare pesi ed essere utile”

Śiva era ancora dubbioso, ma decise di assecondare la moglie. L’animale era bellissimo, forte e aggraziato, ma non poteva muoversi; ondeggiava avanti e indietro, a destra e sinistra. Il dio realizzò che sarebbe stato crudele lasciar vivere un animale del genere, poiché aveva delle possibilità davvero limitate di sopravvivenza: non avrebbe potuto scappare dai pericoli o procurarsi del cibo.

“Parvātī, credo che dovremo intervenire sulla creatura per renderla autosufficiente”

Dopo qualche riflessione Śiva ebbe l’idea di spingere la gamba in più verso il corpo e così fecero, ma sul dorso dell’animale comparvero due protuberanze. Le due divinità erano sconcertate, ma si accorsero che queste due protuberanze sarebbero servite all’animale per raccogliere e trasportare acqua e cibo, potendo camminare per giorni interi senza soffrire di fame e sete.