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Brahmacharini è la seconda forma nella quale si manifesta Durga durante Navaratri. Brahma in sanscrito significa “spirito universale, realtà assoluta, conoscenza sacra”. Charini è il femminile del termine charya, che significa “occuparsi di, essere coinvolto, seguire”. Nei testi vedici, brahmacharini indica una donna che persegue la conoscenza sacra.

Secondo la tradizione Parvatī voleva sposare Śiva, ma la sua famiglia era contraria. Parvatī  era così decisa nella sua risoluzione che fece un Tapasya (ossia un ritiro austero) di 5000 anni. Nel frattempo gli dei chiesero a Kamadeva, il dio dell’amore, di intervenire per avvicinare Śiva a Parvatī. Un potente asura di nome Tarkasur aveva, infatti, guadagnato un favore per cui non avrebbe potuto morire per mano di nessuno, se non per mano di un figlio di Śiva stesso. Così Kama accettò e scagliò una freccia di desiderio contro il dio in meditazione. Durante la meditazione, tuttavia, Śiva aprì il terzo occhio e per sbaglio incenerì il povero Kama riducendolo in cenere. Parvatī non perse la speranza di risvegliare Śiva e attirare la sua attenzione. Si trasferì sulla montagna e si immerse nella meditazione. Proprio questo aspetto di Parvatī viene celebrato in questo giorno di Navaratri; la sua ricerca ascetica attirò finalmente l’attenzione di Śiva che, sotto mentite spoglie, cercò di scoraggiarla , raccontandole delle debolezze e dei problemi del dio. Parvatī si rifiutò di ascoltarlo e proseguì nel suo intento fino a quando Śiva non si rivelò.

Questa forma di Durga ci ricorda la potenza e la forza di una mente stabile, serena e determinata. Quando sappiamo cosa desideriamo, dove vogliamo andare e qual è la nostra vocazione nulla è in grado di fermarci, se non noi stessi e la nostra mancanza di determinazione.